sabato 9 ottobre 2010

Petti di tacchino alle erbe

Ammetto di non essere molto intraprendente in cucina, non mi cimento in cose che sono convinta non mi piacciano, e per assaggiare nuove ricette, soprattutto con ingredienti non usuali, devo essere un pò "forzata".
Anche al ristorante scelgo preparazioni con ingredienti che conosco e "a naso" possono stare bene insieme.
Tutto ciò comporta un grave limite, non sono capace di usare le erbe aromatiche nè tantomeno le spezie.
Per cui quando ho trovato questa ricetta mi è sembrato facesse proprio al caso mio.

Petti di tacchino alle erbe (Ingredienti per 2 persone)

• 4 fettine di petto di tacchino
• 1 bicchiere di vino bianco
• 1 cucchiaio di farina
• 1 costina di sedano
• 1 scalogno
• 8 piccole olive nere
• 1 spicchio di aglio sbucciato
• 1 ciuffo di menta
• maggiorana
• timo
• olio extra vergine di oliva q.b.
• sale e pepe

Dopo aver lavato e asciugato menta, sedano e maggiorana, li  ho messi nel tritatutto insieme all'aglio e allo scalogno sbucciati e un cucchiaino di olio.
In una padella antiaderente con i bordi alti, ho messo l'olio per il soffritto e il trito di erbe e ho fatto insaporire.
Ho infarinato e leggermente salato i petti di tacchino e li ho infarinati, poi li ho gettati nell'olio caldo rigirandoli spesso per farli dorare;  a questo punto ho versato il vino bianco e ho abbassato la fiamma per far cuocere i petti di tacchino con calma.
A metà cottura ho aggiunto le olive nere fatte a fettine e una spruzzata di pepe.
Davvero molto veloce e anche saporito!

lunedì 4 ottobre 2010

Cheesecake ai frutti di bosco


La settimana scorsa, presa da un momentaneo giramento di testa, ho preparato una cheesecake, ma togli un pò di zucchero qui, togli un pò di zucchero lì, insomma non era particolarmente dolce.
Così ieri ho ricomprato tutti gli ingredienti e ne ho rifatta un'altra, veramente altre due, perchè avevo promesso ad un amico di fargliela assaggiare, ma poi me ne sono dimenticata.

Cheesecake ai frutti di bosco

Per la base, un testo di circa 26 cm di diametro, possibilmente apribile al bordo:

• 200 gr di biscotti secchi tipo Gentilini Osvego;
• 110 gr di burro morbido ma non fuso;

Per il ripieno:

• 250 gr di ricotta;
• 250 gr di philadelphia;
• 100 gr di crema di latte tipo Fiorello Galbani;
• 125 gr di zucchero
• 2 cucchiai abbondanti di farina;
• 3 uova;
• 1 bustina di vanillina;
• la buccia di un limone o 3/4 di fialetta di aroma al limone

Per la decorazione:

• 1 bicchiere abbondante di acqua
• 1 busta di frutti di bosco surgelati
• 4 cucchiai di zucchero
• 3 fogli di colla di pesce o 3 cucchiaini rasi di agar agar in polvere

Prima di tutto bisogna ridurre i biscotti in piccoli pezzi, o, se preferite, passarli velocemente al mixer e ridurli in farina; aggiungete poi il burro, amalgamando bene.
In genere, io ricopro il testo di carta forno, ma se voi preferite non vedere nel bordo della torta "le pieghe" che fa un pezzo di carta quadrato messo nella teglia tonda, potete imburrarlo e infarinarlo abbondantemente.
Dopo le operazioni preliminari, si mette la base sul testo cercando di creare una base omogenea in altezza; va in forno ventilato a 150° per 20 min, o almeno finchè non inizia a dorare. Attenzione! perchè dal color dorato al color bruciacchiato il passo è davvero breve, se non volete rischiare 20 min sono l'ideale, anche perchè cuocerà anche dopo.
Una volta pronta la base, si deve lasciar raffreddare un pochino.
Per il ripieno, miscelate tutti gli ingredienti insieme, deve venire una crema fluida, leggermente montata.
Metteremo la crema ottenuta con i formaggi sulla base tiepida e poi di nuovo tutto in forno a 170° per 40 minuti o almeno finchè non compare una leggera doratura.
Per preparare la decorazione versiamo in un pentolino i frutti di bosco, l'acqua e lo zucchero, e portiamo tutto ad ebollizione.
Nel caso in cui utilizziate la colla di pesce, i fogli vanno ammollati in acqua fredda per almeno 5 min, nel caso in cui scegliate l'agar agar, va sciolto in una tazzina di acqua bollente.
Quando i frutti di bosco iniziano a bollire, spegniamo la fiamma e aggiungiamo la gelatina, o i fogli di colla di pesce ben strizzati o l'agar agar sciolto in acqua.; in entrambi i casi mescoliamo bene per far amalgamare il tutto, e facciamo raffreddare un pochino.
Togliamo dal forno la torta, e la lasciamo intiepidire.
A questo punto, se si è utilizzato l'agar agar quando torta e frutti di bosco sono tiepidi, si versano i frutti di bosco sulla torta, e poi si lascia raffreddare prima di metterla in frigo; se si è utilizzata la colla di pesce sarebbe meglio lasciar raffreddare di più i due... prima di farli incontrare!

Perchè questa differenza? perchè l'agar agar è una gelatina vegetale che solidifica a temperatura ambiente, quindi sarebbe il caso di non farla completamente raffreddare prima di metterla sulla torta, invece la colla di pesce è di origine animale, e ha bisogno di essere messa in frigo a riposare per solidificare.

Naturalmente tutto questo se si vogliono fare le cose per bene, e se si vogliono avere i bordi del dolce "puliti", io ho tolto la torta dal forno, tolti i frutti di bosco dal fuoco, e versati i frutti di bosco sul dolce, così senza nemmeno farli respirare.
E una volta intiepidita subito in frigo, la cheesecake non è un dolce che deve rimanere a temperatura ambiente!
Ovviamente i bordi della mia torta erano a chiazze viola, dove la gelatina era riuscita a passare.
Ma si sà, i miei dolci sono buoni, ma ci vuole una bella dose di coraggio per dire belli!!!
Eppoi, alla fine... una torta mica va a fare una sfilata!

mercoledì 15 settembre 2010

Fumare al bagno.


Chi non ha fumato una sigaretta in bagno a scuola? O ha accompagnato un'amica/o in bagno a fumare? O si è trovato a passare davanti alla nuvoletta di fumo prodotta dai fumatori di straforo???
Stamattina su marsicanews.it c'era questa notizia . Figata!!!
Ci fosse stata una sanzione simile ai miei tempi, avremmo avuto sempre i bagni puliti!
Già lo scorso anno era stata introdotta al Liceo Classico di Avezzano, una sanzione pecuniaria che però sarebbe stata solo a discapito della famiglia che avrebbe dovuto pagare, invece pulire i bagni, ed in una scuola superiore si può facilmente immaginare in che stato siano ridotti già alle 9:00 di mattina, è una cosa personale che se non proprio lo farà smettere, almeno lo farà riflettere... 2 volte!!!

lunedì 6 settembre 2010

Settembre, andiamo! (cit.)

"Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare" (G. D'Annunzio)

Settembre... Settembre è una specie di capodanno.
E' a settembre che si fanno i buoni propositi, lasciamo stare quelli da letterina di Natale tipo siamo tutti più buoni o la pace sulla terra, parliamo di quelli veri: iscriversi in palestra, andare a correre la sera, mettersi a dieta... etc etc.

Che sia una reminescenza scolastica?

A me piace settembre, è un mese colorato, non è tanto caldo, le giornate si accorciano, hai più desiderio di rimanere in casa eppoi c'è il mio compleanno, che ogni anno attendo con meno trepidazione ma sempre con la stessa ansia, e invece è un giorno che passa come un altro e non me ne rendo neanche conto.

Comunque tornando a "Settembre, il mese dei buoni propositi", ogni anno ne faccio di nuovi che puntualmente dimentico dopo 10/15 gg ma quest'anno fra i miei, ci sono: seguire con più attenzione la dieta, che non dico che non sgarro, ma il buon proposito è sgarrare di meno; eppoi cercare di trovare più tempo, più tempo per me, per mio figlio e per mio marito, più tempo da dedicare alle persone a cui voglio bene, ma anche da dedicare ai miei hobby sempre più spesso accantonati.

Approposito del tempo ben speso con le persone care, ieri, per esempio, ho passato un pomeriggio davvero rilassante, prima da alcuni amici a festeggiare Lavinia, nata da una settimana, e poi a casa del compare di battesimo di Remo, a giocare con lui, con i suoi genitori e con suo fratello, inutile dire che la puzzola ha fatto il suo solito show e anche qualcosa di più!

Eppoi vorrei trovare il tempo di cucinare, mi piace tanto, mi rilassa, ma quando sono in cucina incuriosisco troppo la puzzola, e finisce che devo prenderlo in braccio per fargli vedere cosa sto facendo.

Sabato pomeriggio ho provato i cannoli alla panna, era una cosa che volevo provare da tempo, da tanto tempo... quasi 20 anni!!!


Il fatto è che da bambina con mia sorella e mia cugina facevamo le grandi cuoche con il Dolce Forno Harbert (mai regalo fu così azzeccato!), e nel ricettario c'era una ricetta che ripetevamo a rotella fino a che nonna ci forniva le uova!

Il sapore di queste tortine era più o meno quello delle cialde dei cannoli alla panna che si comprano in pasticceria.

Comunque, andando avanti nel tempo, più o meno intorno ai 13 anni, ho cominciato a fare il mio primo personale quaderno delle ricette, e le tortine del dolce forno sono state trascritte ovviamente cambiando misurini con grammi!

Sabato ho provato a fare i cannoli con la ricetta del dolce forno, anno 1985, ma ho dovuto fare qualche piccola modifica.

Cannoli alla panna con ricetta del dolce Forno

50 gr di burro fuso;
50 gr di farina;
60 gr di zucchero;
2 albumi;
panna fresca;
cioccolato fondente per decorare.

Essendo solo una prova, ne ho fatta mezza dose... un pò pochino *N.D.R

Ho unito velocemente il burro con lo zucchero, poi ho aggiunto la farina e gli albumi, senza montare il composto: deve essere una crema densa ma non spumosa, altrimenti non si "allarga" bene.
Ovviamente non avendo la temperatura corrispondente a quella del dolce forno, ho fatto scaldare il forno a 180° che è la temperatura solita che utilizzo per i dolci.
Sulla placca rivestita con la carta forno, ho messo 3 cucchiai di composto, ben distanziati fra loro, perchè poi una volta che si fossero allargati non sapevo quanto spazio avrebbero occupato.
Ho fatto cuocere per 8 min. finchè non si sono dorati i bordi, ho tolto dal forno e ho arrotolato le cialde intorno agli appositi cannoli in acciaio (scottandomi le dita)
Con mezza dose (corrispondente ad un albume) ho fatto solo questi 3!
Ho fatto raffreddare le cialde, poi ho tolto il cannolo d'acciaio, con il cioccolato fondente fuso ho decorato la superficie.
All'ora di cena li ho riempiti di panna montata e li ho fatti assaggiare a mio marito.
Ma come ci piacevano così tanto da bambine? buoni sì, ma troppo dolci!
Comunque ho scoperto che si fanno in un attimo, quindi posso riprovare mettendo meno zucchero e aggiustando un pò la temperatura del forno...
Seguiranno aggiornamenti!

venerdì 3 settembre 2010

Norwegian wood

Oggi su radio1 ho sentito questa notizia:
"grande successo alla mostra del cinema di Venezia per "Norwegian wood" il film tratto dal famoso libro di Haruki Murakami sulla rivoluzione sessuale giapponese degli anni 60"

FERMI TUTTI!

O io ho letto il libro sbagliato o il giornalista non sà di cosa sta parlando!


More about Norwegian wood

Norwegian wood è un libro sul difficile passaggio dall'adolescenza all'età adulta, sulla paura di compiere delle scelte o che qualcuno le compia per te, sulla paura di sbagliare e su quella di amare; è un libro che parla anche di dolore, dell'accettazione della perdita di qualcuno, è un libro che parla di solitudine ma anche di amicizia, in una prosa a volte un pò lenta e triste ma calmante e coinvolgente insieme.
Certo c'è del sesso nel libro, ma è più un ulteriore passaggio di complicità dopo l'amicizia...
Non capisco proprio questo titolo forzatamente semplicistico su un libro ( e spero su un film) di cui ci sarebbe tanto da dire, anche se era solo un passaggio del radiogiornale avrebbero potuto dire qualcosa di diverso.

lunedì 26 luglio 2010

Una giornata al mare


Andare al mare mi infastidisce e neanche poco; c'è la sabbia che ti si appiccica addosso, per non parlare della salsedine e l'umidità, senza contare che la pressione mi finisce sotto le scarpe e mi mette subito ko.
Poi non sopporto le urla, la musica dagli altoparlanti e le persone che vogliono per forza socializzare...
Solo una cosa mi piace, sbirciare le altre persone soprattutto quelle che leggono.
Oh, non mi interessano quelle che leggono i quotidiani o i rotocalchi, mi interessano quelli che portano in spiaggia qualcosina in più della settimana enigmistica, se non altro se lo sono incollato insieme agli asciugamani.
Ieri per esempio c'era una ragazza tutta truccata con altre persone, aveva un bel libro voluminoso con la copertina intonsa, mi ha colpito perchè è il genere di libro che una maniaca come me non porterebbe in spiaggia.
Ma se vogliamo andare in fondo alla cosa, non glielo ho mai visto in mano; Oh, si è spostato, dalla sua destra alla sua sinistra più e più volte, poi ad un certo punto lo teneva ai sui piedi abbandonato sul lettino, poi è finito a terra su un asciugamano, era "Marina" di Zafon, edizione rilegata, ... destino?
E poi c'era un'altra signora sulla cinquantina, sicuramente ha letto 3 Harmony diversi, ma nel pomeriggio noi siamo scesi tardi, quindi in realtà ne avrà letti di più.
La cosa che mi ha incuriosita è che ne nascondeva le copertine con le mani, mi ha fatto pensare che forse se ne vergognava, ma che male c'è?
E poi due file dietro di noi c'era un signore anziano con una paglietta marroncina, che leggeva Le Carrè, e questo mi è piaciuto molto! Cioè che un nonnino leggesse storie di spionaggio... non so mi è sembrato che lo rendesse molto più giovanile.
E io? Io ho letto "le Perfezioni Provvisorie" di Carofiglio, ma solo qualche pagina, perchè se no come facevo a farmi gli affari degli altri???

mercoledì 30 giugno 2010

Cosa fare del blog?


Devo decidere cosa fare di questo blog... Lo riprendo? Lo lascio ancora abbandonato? Lo chiudo definitivamente? In fondo non è ne carne nè pesce, non avevo neanche deciso di preciso di cosa parlare nel blog, e alla fine io non amo molto parlare di me.


A cosa serve questo post? Mà, credo a dare voce ai miei pensieri, ma non sono sicura, in questo periodo mi sento confusa e annebbiata... inconcludente, come questo post.