giovedì 7 agosto 2008

06 Agosto 1945


Ieri mio marito mi ha chiamata in ufficio per dirmi ''che giorno è oggi?''

Lì per lì non mi ha detto nulla... il 6 agosto, il 6 agosto, il 6 agosto... niente.

Cercavo qualcosa che mi parlasse di noi, credevo di aver dimenticato una data importante nella nostra storia... ma non mi veniva in mente nulla.

Veloce ricerca su Wikipedia...

Il 6 agosto è l'anniversario della prima bomba atomica, quella sganciata su Hiroshima.

Lo chiamo subito.

Stamattina, nel mio giretto per blog ho letto un bel post di Tarta, e mi è venuto in mente questo post.
Devo dire che non mi indigna la presenza di bombe in Italia, nè gli accordi con gli Usa; mi indigna il fatto che pensino che ci sia la possibilità di usarle contro i paesi ''sospetti'' di terrorismo.

Mi chiedo se Hiroshima non abbia insegnato nulla.

E' possibile che dopo 63 anni, dopo circa 258.000 morti in tutti questi anni, dopo che ogni anno vengono aggiunti nomi sul cenotafio nel Parco della Pace... è possibile che ancora si pensi di poterle utilizzare?
è possibile che gli americani pensino ancora che fosse un atto che ha portato velocemente alla resa del Giappone, e quindi alla fine della guerra?
è possibile che siano ancora fieri e convinti... e che pensino di poterlo rifare?
Oggi come un anno fa, mi colpisce e mi fa rabbia la rassegnazione con cui i giapponesi hanno accettato questa cosa, ma si sono rialzati nonostante la batosta caduta sull'impero e sull'imperatore in cui riponevano cieca fiducia, e hanno ricominciato.
Hiroshima è una bella città molto moderna, come tante città in Giappone, che ieri mattina si è fermata alle 08:15 al suono della campana che ricorda l'esplosione della bomba.
C'è ancora il ponte Aioi, il famoso ponte a forma di T che era il punto di riferimento e l'obiettivo dell'equipaggio dell'Enola Gay.

Il Parco della Pace stupisce per la calma e il silenzio, si sente quasi l'acqua che scorre nei monumenti...
Sì, perchè l'acqua c'è ovunque, perchè in quelle terribili ore dopo l'esplosione, le persone colpite cercavano solo acqua per dissetarsi, per dare sollievo alle ferite, per un pò di fresco all'inferno.

Che poi Hiroshima è stata scelta proprio quella mattina, perchè la visibilità era abbastanza buona.

Bè, a me questo fa rabbia.

Mi fa rabbia che si decida delle sorti dell'intera popolazione di una città, in base proprio al numero della popolazione, al danno che si poteva arrecare, al clamore che si poteva suscitare.

Mi fa rabbia che una delle variabili per eccellenza : il tempo, abbia deciso per una città invece che per l'altra, non che l'altra fosse stata meglio, solo che il fatto che il fattore meteo sia stato determinante, fa risaltare ancora di più la leggerezza con cui è stata presa questa decisione.

Mi fa rabbia che si possa anche solo pensare di replicare lo scempio, la morte e la distruzione di Hiroshima.

Mi fa rabbia leggere la parole del colonnello Tibbets, quello che diede al B-29 il nome di sua mamma e sganciò la bomba: '' Vorrei che mi si considerasse un patriota, un uomo capace di fare il proprio dovere … uno che ha servito il suo paese meglio che ha potuto''.

E mi fa rabbia il solo pensiero che la Fiamma della Pace, una fiamma perpetua che sarà spenta quando verrà disattivata l'ultima arma nucleare sulla Terra, con queste premesse, non verrà mai spenta.




Immagine di Il quaderno di Hiroshima Da leggere: Il quaderno di Hiroshima, di Daisaku Ikeda.

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